martedì 1 aprile 2008

Avventurieri e Pellegrini. Mitologia del viaggio nell'arte occidentale


A partire dalle prime rappresentazioni di vicende legate alle avventure di personaggi mitici, primo fra tutti Odisseo, l’arte occidentale ha spesso prediletto la rappresentazione di realtà distanti, conosciute attraverso i racconti di avventurieri ed esploratori. In età medievale la grande massa di pellegrini che attraversava l’Europa per visitare i grandi santuari, e che si spinse fino alla lontana Terra Santa, diede un forte impulso alla capacità immaginifica degli artisti, esaltati dalle testimonianze di coloro che facevano ritorno in patria dopo aver visto meraviglie inenarrabili.

Il secondo incontro della rassegna “Avventurieri e Pellegrini. Mitologia del viaggio nell’arte occidentale” affronterà questi argomenti accompagnandoci in questo viaggio artistico – letterario alla scoperta del significato del viaggio per gli artisti.

Il connubio tra viaggiatore, letterato e artista proseguì per tutta l’epoca moderna per sfociare in quel must do che era rappresentato dal Grand Tour in Italia a completamento della formazione intellettuale e professionale. Oggi come allora la rappresentazione artistica è fortemente legata alla testimonianza di realtà lontane.

L’incontro su Avventurieri e pellegrini. Mitologia del viaggio nell’arte occidentale si terrà Venerdì 30 marzo 2007 alle ore 20.45 presso il Museo Carla Musazzi di Parabiago all’interno del programma di questa primavera dedicato a tutte le declinazioni che il viaggio ha assunto per la produzione intellettuale occidentale e non. Tutta la cittadinanza è invitata a prendere parte all’incontro.


L'uomo dalla mente dai mille colori: Ulisse e il suo viaggio

Un viaggio intorno a Ulisse “l’uomo dalla mente dai mille colori”, variegato, multiforme, metamorfico, fatto di mille frammenti e di mille volti, un viaggio intorno all’eroe, che diventa semplicemente uomo, perché dopo la sua “odissea” niente sarà più come prima.  

Un tempo gli dei, gli eroi e gli uomini vivevano insieme: ma nell’Odissea questa condizione beata è giunta al tramonto, Ulisse non apparterrà più al mondo omerico, ma al nostro.


Viaggi e Viaggiatori: itinerario tra letteratura, musica e arte

Anche questa primavera, come da tradizione oramai consolidata, la Fondazione Carla Musazzi organizzerà un ciclo di incontri e conferenze con la presenza di docenti, cultori ed esperti per la fruizione del pubblico parabiaghese e del circondario. Il tema di questo nuovo ciclo degli Incontri al Museo è “Viaggi e viaggiatori, itinerario tra letteratura, musica e arte”. Una rassegna per scoprire il significato profondo del viaggio, i motivi che spingono l’individuo ad intraprendere queste imprese ed anche le meraviglie delle mete scoperte.

Il primo incontro sarà tenuto dalla professoressa Patrizia Salmoiraghi, volto noto a tutti gli assidui frequentatori del museo, e sarà incentrato sulla figura di Ulisse, l’eroe che ha fatto del viaggio la sua dimensione naturale, un eroe che non appartiene più ad un mondo dove uomini e dei vivevano in una armonia beata, che non appartiene più al mondo omerico bensì al nostro. L’appuntamento è  per venerdì 23 marzo con “L’uomo dalla mente dai mille colori, Ulisse e il suo viaggio ”.

            Nella serata di venerdì 30 marzo il dott. Federico Pecchenini ci accompagnerà invece alla scoperta del forte interesse degli artisti per il tema del viaggio, la rappresentazione di realtà distanti, il raggiungimento di mete spirituali ed il completamento della formazione culturale e personale dell’individuo. “Avventurieri e pellegrini. Mitologia del viaggio nell’arte occidentale.”

            Dopo la pausa di aprile il 4 maggio gli incontri del museo riprenderanno con una conferenza tenuta dal dott. Walter Scotto dal titolo “Echi della jungla L’immaginario africanista nel jazz.”un incontro che illustrerà il modo in cui è nato e si è modificato un cangiante immaginario africanista nella storia del jazz.

            E se il Grand Tour in Italia era intrapreso da intellettuali per completare la propria formazione personale e culturale, a conclusione del ciclo primaverile di incontri il Professor Walter Genoni ci accompagnerà in questo viaggio ideale attraverso frammenti di letteratura per comprendere quale immagine la nostra penisola lasciava nelle menti dei letterati. L’appuntamento è per venerdì 11 maggio con “Immagini di Italia nei viaggiatori del Grand Tour”.

Sottolineando l’importanza del ruolo della “Fondazione Carla Musazzi” quale promotrice di iniziative culturali nel territorio dell’Altomilanese, gli “Incontri al Museo” costituiscono oramai un’iniziativa che va consolidandosi come un appuntamento fisso da non perdere, invitiamo tutti gli interessati a prendere parte a questi eventi che si terranno nella sala conferenze del “Museo Carla Musazzi” in via Randaccio, 11 alle ore 20.45 nelle date indicate sopra.

Cantami o Diva... L'Iliade in mostra al Colosseo

"Cantami, o Diva, del Pelide Achille l'ira funesta ...": è forse l'incipit letterario più famoso, certamente il più antico, quello dell'Iliade, l'epos della guerra di Troia, il primo poema della letteratura occidentale.

All'Iliade è dedicata una mostra allestita a Roma, all'interno di una cornice di particolare suggestione, quella del Colosseo: l'esposizione propone numerosi reperti che fanno rivivere, attraverso l'immagine, episodi e personaggi del racconto omerico, la conferenza vuole far rivivere quello stesso racconto attraverso le parole del testo poetico.

            L’incontro conclusivo del ciclo di conferenze “Andar per mostre” è dedicato ad uno dei più antichi capolavori dell’umanità cui ancora oggi guardiamo cercando spunti e approfondimenti sulla più profonda natura dell’uomo e sui suoi moti d’animo.

La professoressa Salmoiraghi, più volte relatrice nell’ambito degli Incontri organizzati dalla “Fondazione Carla Musazzi”, ci accompagnerà all’interno di questo mondo di dei, eroi e battaglie con una conferenza dal titolo “Cantami o Diva...L’Iliade “in mostra”al Colosseo” venerdì 1 dicembre alle ore 20.45. Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.

“Cantami, o Diva, del Pelìde Achille
l'ira funesta che infiniti addusse
lutti agli Achei, molte anzi tempo all'Orco
generose travolse alme d'eroi,
e di cani e d'augelli orrido pasto
lor salme abbandonò (così di Giove
l'alto consiglio s'adempìa), da quando
primamente disgiunse aspra contesa
il re de' prodi Atride e il divo Achille.
E qual de' numi inimicolli? Il figlio
di Latona e di Giove. Irato al Sire
destò quel Dio nel campo un feral morbo,
e la gente perìa: colpa d'Atride
che fece a Crise sacerdote oltraggio.”

(Omero – trad Vincenzo Monti)



mercoledì 19 marzo 2008

Goya. Le streghe e gli angeli.


Pittore di corte e nello stesso tempo lucido testimone dei vizi e dei mali del tempo, Goya riflette ella sua arte la bellezza e l’orrore dell’esistere, il fascino e il disgusto suscitati dall’animo umano.

La conferenza tenuta dal dottor Federico Pecchenini vuole evidenziare la parabola umana e artistica di Goya sullo sfondo dei gravi rivolgimenti politici e sociali che hanno sconvolto l’Europa nella prima metà dell’800. Dai grandi ritratti ufficiali alle celebri incisioni dei Capricci, tutta la sua opera è permeata da questa duplice e complessa visione del mondo e proprio per questo, ancora oggi, ne siamo tanto profondamente scossi.

Rifiutando la rivisitazione dell’antico cara ai neoclassici, legandosi appassionatamente al colore e alla materia, Goya attraversa tutto l’intervallo che separa il rococò dalla pittura moderna. La sua straordinaria trasformazione lo allontanerà inesorabilmente dallo stile dei suoi esordi, portandolo ad anticipare nuovi linguaggi artistici ed infondendo nella sua opera la preoccupazione della libertà politica, la libertà dell’immaginazione, la libertà del “tocco” che si manifesta nell’azione del pennello.

L’incontro su Goya. Le streghe e gli angeli si terrà Venerdì 17 novembre 2006 alle ore 21 presso il Museo Carla Musazzi di Parabiago e sarà il terzo incontro della rassegna di conferenze Andar per mostre, durante la quale vengono presentate al pubblico le esposizioni d’arte più interessanti della stagione autunnale.

“Imbrigliato nelle regole formali e stilistiche del classicismo, costretto a ritrarre lo sfarzo e il potere della corona, Goya ritrova nell’incisione lo strumento per esprimere la sua creatività. E denunciare i vizi e difetti di un mondo ipocrita e violento, lacerato dal conflitto tra tradizione e modernità. Il periodo goyano è, infatti, quello delle rapide trasformazioni sociali e politiche prodotte dalla rivoluzione francese. Il pittore visse pienamente le contraddizioni del suo tempo. La sua fiducia nel progresso e nella ragione umana si sgretolano di fronte all’orrore della violenza rivoluzionaria e delle guerre napoleoniche. “I disastri della guerra” raccontano la brutalità delle guerre di invasione di Napoleone. Il pittore non ritrae mai scene delle battaglie ma ritrae i civili, vittime innocenti degli scontri. Goya inframmezza scene di vita reale con rappresentazioni oniriche. Sogni, mostri, sentimenti costituiscono l’oggetto di molti disegni, e sottolineano l’affermarsi delle tensioni pre romantiche. La realtà non è fatta solo di ragione, di certezze, come affermava l’illuminismo, anche i sentimenti, le passioni, le paure sono parte dell’uomo. Arrivando alle “Follie” esplorazione dell’irrazionalità umana. Le immagini sembrano materializzazioni di sogni, l’elemento reale si sfuma fino a quasi scomparire in forme confuse.”

Lucia Capuzzi


Dadada.Dada e dadaismi in Europa


Il secondo incontro della rassegna “Andar per mostre” si pone l’obiettivo di evidenziare la ricerca dei principali esponenti del movimento Dada, e in particolar modo la loro capacità di minare dall’interno il sistema artistico tradizionale infondendo in esso un orizzonte destabilizzante.

Ironia, contraddizione, senso dell’assurdo sono alla base di questa avanguardia che trova innumerevoli campi d’espressione che ha allargato la sfera dell’esteticità, dimostrando  come ogni atto e ogni procedimento possa divenire centro di “attenzione creativa”.

L’incontro su Da dada. Dada e dadaismi in Europa si terrà Venerdì 10 novembre 2006 alle ore 20.45 presso il Museo Carla Musazzi di Parabiago all’interno del programma di quest’autunno Andar per mostre dedicato alle esposizioni d’arte più interessanti della stagione autunnale. Tutta la cittadinanza è invitata a prendere parte all’incontro.



Dichiaro che Tristan Tzara trovò la parola (dada) l'8 febbraio 1916 alle sei di sera. Ero presente con i miei dodici figli quando Tzara pronunciò per la prima volta questa parola, che destò in noi un legittimo entusiasmo. Ciò accadeva al Café de la Terrasse di Zurigo, mentre portavo una brioche alla narice sinistra.

(Hans Arp)

 

Per comprendere come è nato Dada è necessario immaginarsi, da una parte, lo stato d'animo di un gruppo di giovani in quella prigione che era la Svizzera all'epoca della prima guerra mondiale e, dall'altra, il livello intellettuale dell'arte e della letteratura a quel tempo. Certo la guerra doveva aver fine e dopo noi ne avremmo viste delle altre. Tutto ciò è caduto in quel semioblio che l'abitudine chiama storia.[…] Noi eravamo risolutamente contro la guerra, senza perciò cadere nelle facili pieghe del pacifismo utopistico. Noi sapevamo che non si poteva sopprimere la guerra se non estirpandone le radici. L'impazienza di vivere era grande, il disgusto si applicava a tutte le forme della civilizzazione cosiddetta moderna, alle sue stesse basi, alla logica, al linguaggio, e la rivolta assumeva dei modi in cui il grottesco e l'assurdo superavano di gran lunga i valori estetici. Non bisogna dimenticare che in letteratura un invadente sentimentalismo mascherava l'umano e che il cattivo gusto con pretese di elevatezza si accampava in tutti i settori dell'arte, caratterizzando la forza della borghesia in tutto ciò che essa aveva di più odioso...

(Tristan Tzara)

sabato 15 marzo 2008

Andrea Mantegna, protagonista del Rinascimento



Il quinto centenario della morte del pittore Andrea Mantegna (1431-1506) è celebrato da numerose iniziative culminanti con le mostre allestite nelle città che furono teatro della sua attività artistica: Padova, luogo della formazione e della precoce affermazione; Verona, dove Mantegna alimentò una scuola rinascimentale originale; e infine Mantova, dove tra il pittore e i Gonzaga, signori della città, si stabilì un legame stretto e fecondo, durato quasi cinquant’anni e all’origine di straordinari capolavori come la Camera degli Sposi.

Era dunque il momento di ripercorrere l’opera di un’artista che, fra i maggiori del nostro Rinascimento, ne ha offerto una interpretazione potente di grande risonanza. Per l’occasione il Museo Carla Musazzi di Parabiago ha invitato la professoressa Donatella Lana a ricostruire per il pubblico le tappe di una carriera artistica ricca di esperienze: l’incontro con le opere padovane di Donatello e l’acquisizione delle rivoluzionarie novità rinascimentali, l’interesse per le potenzialità illusionistiche della prospettiva e la passione archeologica, alla radice di un talento straordinario per la messa in scena solenne, dove prendono vita personaggi indimenticabili dall’espressività eroica o aspramente drammatica.

L’incontro su Andrea Mantegna protagonista del Rinascimento si terrà Venerdì 27 ottobre 2006 alle ore 21 presso il Museo Carla Musazzi di Parabiago e aprirà la rassegna di conferenze Andar per mostre, durante la quale saranno presentate al pubblico le esposizioni d’arte più interessanti della stagione autunnale.



 Ebbe sempre opinione Andrea che le buone statue antiche fussino sempre più perfette e avessino più belle parti che non mostra il naturale [...] Mostrò costui col miglior modo come nella pittura si potesse fare gli scorti delle figure al di sotto insù, il che fu certo invenzione difficile e capricciosa.

(Giorgio Vasari)

Il quinto centenario della morte del pittore Andrea Mantegna (1431-1506) è celebrato da numerose iniziative culminanti con le mostre allestite nelle città che furono teatro della sua attività artistica: Padova, luogo della formazione e della precoce affermazione; Verona, dove Mantegna alimentò una scuola rinascimentale originale; e infine Mantova, dove tra il pittore e i Gonzaga, signori della città, si stabilì un legame stretto e fecondo, durato quasi cinquant’anni e all’origine di straordinari capolavori come la Camera degli Sposi.

Era dunque il momento di ripercorrere l’opera di un’artista che, fra i maggiori del nostro Rinascimento, ne ha offerto una interpretazione potente di grande risonanza.